Le regole non scritte

run start

Correre è facile e divertente, e non costa nulla. Non e proprio così, ma correre non richiede comunque una stanza piena di attrezzature costose, non ti costringe a telefonare con un certo anticipo per prenotare uno spazio o una fascia oraria dedicata solo a te, non ti serve assumere personal trainer famosi per riuscire a correre e neppure particolari abilità: niente potrebbe essere più facile della corsa, è una dote naturale che abbiamo fin da piccoli, senza aver fatto corsi e lezioni particolari. Certo per alcuni è più facile, per altri meno, ma correre, nel ‘puro’ senso della parola, è tra le cose più facili e meno soggette a compromessi che potremmo fare.

Sicuramente ci sono un mucchio di regole che bisogna rispettare e non solo regole per la corsa ma anche per il “codice non scritto” che dovrebbe regolare il comportamento di ogni runners in tutte quelle situazioni che inevitabilmente si finisce per imbattersi. Non ci sono manuali di etica di comportamento nella corsa approvato dal ‘ministero della salute’, non c’è un regolamento di comportamento per l’attraversamento di una pozzanghera nel ‘codice civile’; ci sono però delle regole appunto ‘non scritte’ di etica, di comportamento, delle ‘linee guida’ da prendere come esempio per ritornare a fare della corsa ciò che ogni tanto ci dimentichiamo è: divertimento.

Questa è una affermazione fondamentale: se fatto nel modo giusto, infatti, correre è estremamente divertente. Ma anche quando lo si fa in modo sbagliato rimane sempre e comunque un piacere, una liberazione. Se ci dovessero venire dei dubbi in proposito, proviamo a dedicare un minuto a osservare un bambino o anche un cagnolino in corsa in un prato o comunque uno spazio aperto. La loro felicità è istintiva e quasi palpabile. Non esistono molti impulsi semianimaleschi che possiamo sfogare in pubblico senza essere arrestati… quindi, divertiti.

Quindi divertimento significa anche: svegliarsi alle 5,00 di mattina per correre 10 kilometri oppure rincasare la sera dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro cambiarsi e uscire subito dopo per correre 10 kilometri anziché cenare e spalmarsi sul divano, correre sotto la pioggia, spendere soldi per quelle scarpette che ti daranno un bel colorito scuro alle unghie (prima o poi capita a tutti i runners, anche con le perfette scarpe ultramegasupertecniche), sentirti esplodere le gambe, correre sotto un caldo infernale, prendere antinfiammatori per correre pensando che siano meglio di prendere un gelato mentre si passeggia. Se tutto questo lo fai volentieri e con il sorriso, si, corri e divertiti.

Difficilmente rimpiangerai le gare che hai fatto; semmai dovresti recriminare su quelle che non hai fatto o che non farai (solitamente per pigrizia o scarso tempo per la preparazione).

Corri e divertiti, non importa se vai piano o se stai per raggiungere mac3, non importa se le tue scarpe sono gialle o verdi, non importa se per una volta non hai messo il ‘cardio’; vai d’istinto, corri e divertiti! Prendi esempio i cani, non si preoccupano di dove sono, di che ora sia e di che tempo faccia. Non sanno quale sia il loro battito cardiaco a riposo o al massimo delle pulsazioni e non si prendono il disturbo di portare con sé un orologio; semplicemente amano da matti correre. E tutte le volte che lo fanno, il loro corpo e la loro espressione trasmette un solo messaggio: mi stò divertendo!

Lascia perdere questo e quello, corri senza pensieri, lascia perdere l’automobilista o il ciclista che sembra ti punti per venirti addosso o che fa finta di non averti visto costringendoti a fare un salto all’ultimo per non sbattergli addosso, o che ti taglia la strada all’ultimo cambiando improvvisamente direzione; l’istinto dice di dargli un pugno, insultarlo o almeno fargli vedere la lunghezza del dito medio mentre gli urli che dovrebbe stare chiuso e senza avere la possibilità di guidare neppure un triciclo, lascia perdere, rovineresti la tua giornata con un broncio che neppure si merita quell’individuo, sorridi e vai avanti per la tua strada, probabilmente se anche solo lo insulti potrebbe prendersela con un’altra runners, lascia perdere, divertiti a correre.

Se stai correndo in strada, noti una macchina che si avvicina e ti viene da chiederti <<Questo automobilista mi vede o no?>>, tranquillizzati, vuol dire che la risposta è no.

Un trucco da utilizzare se corri con qualcuno che è più veloce, più forte o ha più fiato, è quello di fare domande aperte, quelle domande che presuppongono risposte lunghe (quelle dove devono usare molto fiato e per parecchi minuti); in questo modo consumeranno più ossigeno e probabilmente in questo modo saranno costretti a rallentare fino alla tua andatura.

Svuota gli orifizi, detto così sembra brutto, quello che si intende è libera il naso; se sei costipata o solo non respiri bene, fai come i calciatori o anche i ciclisti o comunque taluni atleti (runners?) che non possono permettersi di fermarsi a prendere dalla borsetta il fazzoletto per liberare il naso, impara a farlo: respira a fondo con la bocca, premi il dito indice contro una narice fino a chiuderla, piega la testa nella direzione opposta alla narice chiusa ed espira con estrema forza dal naso, avrai eliminato l’occlusione, ripeti con l’altra narice; un consiglio: controlla prima che non ci siano persone vicine… non si sa mai.

Fermati ai semafori; se stai percorrendo un tragitto cittadino e incappi in un semaforo, evita per quanto puoi di saltellare sul posto (a meno che non ti scappi la pipì), non crediamo ci siano semafori così lenti da farti “raffreddare”.

Se correndo vedi un bagno senza runners in coda davanti, usalo anche se non ne hai bisogno, al prossimo, quando ne avrai necessità, ti toccherà fare una fila lunga e comincerai a pensare che questo era un buon consiglio. Emergenza pipì? Mi scappa troppo e non la tengo più, dove farla? A bordo strada, dietro un cespuglio, dietro un albero, in mezzo alla strada, dietro ad una mucca, sulla statua in piazza, sul pneumatico di una macchina… ovunque tu sia, quando è il caso di farla e dove… dipende dall’urgenza e dalla densità di popolazione.

Se un runners emette una flautolenza, non giudicare (si certo è normale sorridere), con tutto quel cibo sano che produce gas nel tratto intestinale e con tutti quei rimbalzi delle budella fare dei ‘rumori’ è abbastanza normale, fate finta di niente, potrebbe capitare anche a voi prima o poi e non sarebbe simpatico sentirsi prendere in giro.

Ricorda anche le leggi di Murphie: non avrai mai abbastanza spille da balia nella tua borsa da running, quando partecipi ad una competizione, prepara le spille, aggiungine qualcuna in più tanto non sono pesanti, sicuramente ti saranno utili (le spille spariscono per via dei Gremlins dispettosi che ci sono in ogni borsone).

Sii positiva a costo di mentire; certo mai mentire, ma una piccola bugia a fin di bene è ammessa: se vedi un neofita che arranca per arrivare alla finish line con una espressione da zombie, un: -<<ehi, ti vedo bene!>> Gli farà sicuramente bene e tanto piacere, e sicuramente lo aiuterà ad arrivare in fondo. Fai lo stesso con un esperto maratoneta, non pensare che è un atleta e quindi non servono incoraggiamenti, potrebbe essere al 37mo kilometro di una maratona ed avere un’espressione da tossicodipendente in crisi di astinenza ma una frase positiva anche se non proprio veritiera lo (la) aiuterebbe sicuramente.

Non tutti quelli che sembrano veloci lo sono veramente; e non tutti quelli che sembrano lenti lo sono effettivamente, ognuno di noi nasconde doti eccezionali e spesso le maschera a meraviglia.

Evitate di spezzare tutti i rami che trovate sul vostro sentiero quando correte in un bosco. A voi piacerebbe se il primo che passa vi spezza un dito? Non è proprio la stessa cosa ma se invece di spezzare tutto ciò che vi si para davanti, utilizzate i rami che incontrate per fare scatti laterali salti rotolamenti e altro per evitarli, allenerete anche l’elasticità del vostro corpo e delle gambe, che in una mud serve sempre; per tagliare i rami ci sono le persone preposte con gli attrezzi idonei.

Non abbandonare un compagno senza il suo permesso È bene chiedere un paio di volte a un ritardatario se si sente bene o se preferisce che tu rallenti per aiutarlo o tenergli compagnia ma non insistere troppo, chiederlo più volte potrebbe irritarlo e potrebbe risultare più seccante che di conforto. Prendi la sua risposta con veritiera e comportati di conseguenza, non stai correndo sicuramente con un minorato mentale, se ti risponde in un certo modo significa che è così, diversamente potresti pensare di smettere di correre con quella persona.

Fare un certo percorso sotto la pioggia ti fa sentire una dura, una tosta, molto di più che percorrere la stessa strada in una giornata di sole.

Se sei preoccupata anche poco di essere definita una jogger anziché una runner, vuol dire che sei una runner (comunque sulla buona strada).

Non perdere l’occasione di ringraziare; anche se stai correndo una gara importante, puoi mantenere un minimo di ‘eleganza’ e di stile accennando un ringraziamento quando afferri un bicchiere d’acqua da una mano tesa (di solito quella mano è attaccata ad una persona sempre sorridente). O anche accennare un pur sofferto “grazie” o solo un “ciao” a chi all’incrocio ti sta indicando la giusta direzione di corsa. Questo gratificherà molto il volontario, e sicuramente anche te.

Evitare di dare indicazioni fuorvianti; se il tuo personal best risale a 20 o addirittura 30 anni fa, probabilmente è meglio tu lo dica perché se è piuttosto datato, magari riferito a un periodo della tua vita completamente diverso da quello attuale, non è del tutto corretto spacciarlo come recente. Deluderesti alla prima uscita chiunque, e un runner puro non mente (perché sa già che verrebbe smentito e la figuraccia conseguente sarebbe più pesante dell’ inquisizione spagnola… c’entra poco l’inquisizione ma mi piaceva scriverlo, non so mi è venuta così…)

In qualsiasi caso ognuno di noi ha le proprie regole, o se le crea ‘strada facendo’ anche senza volerlo; si, senza che ci rendiamo conto ci comporteremo come in una routine, comportandoci in un certo – sempre simile – modo, quello che sarà il nostro mondo del running, le nostre regole non scritte. Certe regole, come quelle elencate qui sopra, sono sicuramente comuni a tutti, altre saranno dei modi di comportarsi dei singoli che possiamo chiamare regole (che sono unicamente il nostro personale comportamento di fronte a determinate situazioni), regole personali di bon ton create nel tempo senza che ce ne rendiamo conto con la continua passione per la corsa.

 

 

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