SpartanRace Orte

orte-2018

Mitica!

La tappa delle Spartan Race Italiane a Orte è sempre la tappa più ambita da chiunque Pratichi questo Sport in Italia (almeno questo è il mio pensiero).

Mattinata giusta, giornata fantastica, gente spettacolare; a parte i soliti finti supereroi che pensano di poter spaccare il mondo con la sola forza del pensiero… ma il bello è anche questo, se non ci fossero loro non sarebbe così divertente. Ahahahah..

Partenza nello scaglione prenotato (devo dire con un pò di fatica da quando hanno variato il sistema), i primi passi dal via dello Speaker sono sempre quelli più difficili, quelli dove ti chiedi se hai fatto la cosa giusta, dove dici: #machimelohafattofare dove c’è il pubblico e non puoi andare piano per non fare brutta figura, almeno fino alla prima curva. Paesaggio, natura, persone, tutto bello. Partenza tranquilla senza la frenesia di arrivare per prime come campionesse mondiali, siamo partite per divertirci e per arrivare alla fine senza romperci niente. Salitelle fattibilissime, non sono poi molte, ostacoli superabili anche se alcuni relativamente insidiosi per la mia compagna di avventura.

Come sempre molti hanno fatto polemica perché questo perché quello, a molti non va mai bene quasi nulla, poi sono i primi a non mollare mai un attimo. Ma ci sta anche questo in tutto questo ‘circo’.

Fino ad un certo punto l’aiuto alla mia amica è stato blando, era fuori forma e abbiamo corso in ‘open’ quindi potevo aiutarla. L’Open è la forma più goliardica di questa gara/competizione, quella più partecipata, quella insomma dove ci si diverte, ci si aiuta a superare le difficoltà che si parano davanti, quella con lo spirito giusto. Quella dove se sbagli l’ostacolo, al posto di doverti fare da sola 30 burpees li puoi dividere con la tua squadra e se siete in trenta significa che ciascuno ne fa solamente uno solo, vale la somma (a patto che una sola dei 30 abbia fallito l’ostacolo). La categoria Open parte solitamente dopo gli Elite (primo scaglione a partire, competitivi che concorrono a vincere le classifiche ed i premi) e le due Age group, cioè i due scaglioni che competono per il tempo ed il primo posto di categoria di età.

La Race dicevo è stata interessantissima e divertente, sia per la location sia per il clima sia per la gara in sè perchè riesce sempre ad emozionarmi. La gente poi, gli amici, come una tribù che si sposta, migra, in tutte le località anche le  più remote per vivere quella emozione, per avere ancora quella sensazione di felicità quella adrenalina che ti lascia in astinenza come se gareggiare fosse un qualcosa da ‘assumere’ periodicamente per stare bene.

Arrivate a metà la mia amica ha cominciato a rallentare; arrivate a metà quindi ho cominciato ad urlarle contro le peggio cose, per cercare di squoterla, per motivarla e per farla inc.. ‘arrabbiare’ in modo che la rabbia le potesse dare più forza per continuare. Ah già stavamo gareggiando la super la gara con la distanza 13+ (più di 13 kilometri) che alla fine si attentano tutte sui 16 km e oltre.

Pochi gli ostacoli da me sbagliati (due ‘soli’) e quindi pochi i relativi burpees  fatti, tanti i burpees fatti invece per aiutare la mia compagna di avventura che aveva intrapreso questa splendida avventura senza prepararsi adeguatamente. Certo, perché nonostante puoi partecipare in open quindi goliardicamente, devi comunque correre, saltare i muri, strisciare sotto il filo spinato saltare nel fango, portare pesi e catene oltre che trascinare mattoni e fare monkey/multirig…

Poi durante il tragitto abbiamo incontrato un nostro amico che si è unito a noi ed ha riso e sudato insieme a noi; poi una terza ed una quarta persona e via così. All’arrivo eravamo in sette, tutte (tutti) infangate ma super sorridenti a saltare il ‘muro di fuoco’ per la fotografia finale. Questo è lo spirito goliardico delle Spartan!

Orte, la race che forse più mi è rimasta nel cuore. Lo spettacolo, le persone, l’atmosfera, la location, la rendono una delle mete Italiane più ambite e partecipate.

..a proposito, a detta di tutti c’è sempre un ostacolo in più in ogni race che non viene mai menzionato dall’organizzazione: le doccie! Fredde e scomode è uno tra gli ostacoli più difficili e stravagante da affrontare (l’acqua è freddissima e sgorga lentamente ed i tubi con cui ti fai la ‘doccia’ sono talmente corti che devi stare accovacciata), maschietti e femminucce tutti insieme 🙂

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